VISUS ED EFFICIENZA MUSCOLARE: PATOLOGIE CAUSA DI NON IDONEITÀ AI CONCORSI PER L’ACCESSO AI RUOLI DELLA POLIZIA DI STATO.
- Settembre 1, 2017
- Posted by: alfredomartinelli
- Category: Concorsi Militari Informazioni utili per concorsi
Visus ed efficienza muscolare: patologie causa di non idoneità ai concorsi per l’accesso ai ruoli della Polizia di Stato.
Tra i requisiti richiesti ai candidati nei concorsi per l’accesso ai ruoli della Polizia di Stato figura il possesso di determinate qualità inerenti in particolare il visus e l’efficienza muscolare.
Con riguardo ai requisiti visivi vi è differenza a seconda che si concorra per il ruolo di agenti o assistenti piuttosto che di ispettori o commissari. Per i primi parametri sono molto più severi, infatti, con riferimento ai primi due ruoli è richiesto un visus naturale (senza occhiali o lenti) non inferiore a 12/10 complessivi quale somma del visus dei due occhi, con non meno di un visus di 5/10 nell’occhio che vede meno ed un visus corretto, con occhiali o lenti, pari a 10/10 per ciascun occhio per una correzione massima di una diottria quale somma dei singoli vizi di rifrazione. Se, invece, si concorre per i ruoli di ispettore o commissario è richiesto un visus corretto pari a 10/10 naturale per ciascun occhio, con una correzione massima complessiva di tre diottrie per i seguenti vizi di rifrazione: miopia, ipermetropia e astigmatismo semplice, nonché di tre diottrie quale somma complessiva dei singoli vizi di rifrazione per l’astigmatismo composto e per l’astigmatismo misto.
Inoltre, per tutti i ruoli sopra elencati costituiscono causa di non idoneità le imperfezioni elencate nella tabella n. 1 del D.M. 198/2003 ovvero le malformazioni, le disfunzioni, le patologie o gli esiti di lesioni delle palpebre e delle ciglia, delle ghiandole e delle vie lacrimali, dell’orbita, del bulbo oculare e degli annessi, anche se limitate a un solo occhio, quando siano causa di disturbi funzionali; disturbi della motilità dei muscoli oculari estrinseci; il glaucoma e le disfunzioni dell’idrodinamica endoculare potenzialmente glaucomatogene; l’emeralopia; retinopatie degenerative; esiti di interventi per correzione delle ametropie comportanti deficit della capacità visiva.
Per quanto concerne, invece, i requisiti di efficienza muscolare con il D.P.R. 207/2015 il limite di altezza, fissato in 1,65 m per gli uomini e 1,61 m per le donne, è stato sostituito con parametri fisici correlati alla composizione corporea, alla forza muscolare ed alla massa metabolica attiva differenziati in relazione al sesso maschile e femminile del candidato. I valori limite di ciascun parametro sono riportati nella tabella “A” del D.P.R. 207/2015. Tali parametri, tuttavia, non trovano applicazione in riferimento ai candidati da destinare ai gruppi sportivi in qualità di atleti o di istruttori.
La composizione corporea, ossia la percentuale di massa grassa presente nell’organismo, nonché la massa metabolicamente attiva, ossia la percentuale di massa magra teorica dell’organismo che riveste una rilevanza metabolica con riferimento all’apparato muscolare, sono entrambe valutate mediante bioimpedenziometria; invece, la forza muscolare ossia la forza del muscolo striato è valutata con dinamometro alla mano dominante espressa in chilogrammi.
Per massa grassa si intende l’insieme di tutti i grassi presenti nel corpo umano; la massa magra indica, invece, la massa residua di un organismo dopo che esso è stato privato del grasso di deposito. La capacità motoria è costituita dalla capacità di vincere una resistenza oppure di opporsi tramite lo sviluppo di una tensione muscolare.
Bioimpedenziometria
Posizionamento del paziente durante la misurazione.
Lo strumento misura l’acqua sia intracellulare che extracellulare, e matematicamente estrapola una serie di dati, tra cui la Massa Grassa (FM) e la Massa Magra (FFM), con ottima precisione se si è in normoidratazione (diventa fondamentale, in prossimità della visita medica concorsuale essere correttamente idratati!).
In pratica divide il corpo in tre compartimenti appunto: grasso, magro e acqua.
La cosa importante della B.I.A. (abbreviazione di bioimpedenziometria) non è farla, ma avere qualcuno che ne sappia utilizzare i risultati.
I professionisti che effettuano questo tipo di indagine sono medici sportivi, dietologi oppure nutrizionisti.
La bioimpedenziometria va ripetuta periodicamente per controllare le eventuali variazioni della composizione corporea.
Nella preparazione dei concorsi militari si consiglia in media di ripeterla in un tempo che varia da ogni due mesi a ogni sei mesi, in funzione dello scostamento dai parametri stabiliti dal DPR 205 del 17/12/2015.
L’Handgrip è un test adoperato per valutare la forza muscolare.
Consiste nello stringere una molla con la mano dominante alla quale è collegato un dinamometro. Secondo la letteratura scientifica la forza espressa dai muscoli della mano è rappresentativa di quella del complesso dell’apparato muscolare.
Dinamometro – Handgrip
Classico strumento utilizzato per la misurazione è il dinamometro isometrico (vedi sopra), che viene posizionato nella mano del candidato, il quale per chiuderlo (stringere) deve esercitare una certa forza: il risultato sarà confrontato e unito ai risultati della bioimpedenziometria, all’età e al sesso del candidato.
Il visus e la misurazione dell’efficienza muscolare costituiscono ad oggi, il maggiore motivo di scarto; per quanto riguarda il visus la causa è riscontrabile nella rigidità dei suoi parametri, che richiedono una vista praticamente perfetta con possibilità minima di correzione, soprattutto per il ruolo di Agente.
La difficoltà della misurazione dell’ efficienza muscolare invece, sta nel fatto che i parametri di riferimento non sono più soltanto l’altezza e il peso, quindi si incorre facilmente nell’errore di pensare che se il peso è proporzionato all’ altezza non si corra alcun rischio.
E’ quindi opportuno, nel momento in cui si decide di partecipare al concorso, di effettuare una bioimpedenziometria iniziale, ed eventualmente, se il risultato non dovesse rientrare nei parametri stabiliti, intraprendere un percorso di preparazione che integri l’essere seguiti da un nutrizionista con lo svolgimento di un’attività fisica appropriata.